Mi sono innamorata dell’Albana (nello specifico, nella sua versione secca) al primo sorso e, con lei, della Romagna, in una serata d’ottobre, poco più di un anno fa.
Affascinata dal suo naso di frutta gialla e miele, spesso talmente dolce da confonderti, dalla sua struttura al sorso, possente e sapida, con quei tannini che ritrovi e ti spiazzano, nel complesso di quell’equilibrio tra sensazioni apparentemente così contrastanti che ti sorprende e ti avvolge.
Quasi nell’immediato ho voluto approfondire e non solo negli assaggi, per conoscere e capire di questo vitigno così versatile e dalla straordinaria capacità evolutiva, che negli ultimi 10 anni è ritornato grande nell’interesse degli appassionati e degli addetti ai lavori; vitigno talmente ricco di zuccheri e di polifenoli da risultare difficile da gestire specie per la parte zuccherina, come pure per le sue componenti tanniche; vitigno che rappresenta la tradizione della Romagna, nonostante nel tempo la produzione si sia ridotta a poco meno di 900 ha a causa dei costi di gestione estremamente alti ma che finalmente comincia ad essere prodotto da nuove generazioni di produttori, che stanno facendo un ottimo lavoro , innalzando il livello qualitativo e sperimentando stilisticamente specie nella sua tipologia secca.
Il panorama documentario era scadente, sparso e frammentario fino alla pubblicazione del volume “Albana, una storia di Romagna”, degli autori Giovanni Solaroli e Vitaliano Marchi, edito da “Il Ponte Vecchio” da marzo 2018, che ha definitivamente colmato questa lacuna, offrendoci un lavoro accurato, metodico, assolutamente completo sul tema e che permette al lettore – sia egli un semplice appassionato o un “addetto ai lavori” cultore della materia – di avere una visione approfondita d’insieme.
Partendo dal panorama storico, culturale e produttivo gli autori raccontano e spiegano con dovizia di dettagli i suoli, il microclima, i cloni e biotipi utilizzati, gli stili di vinificazione e tutte le tappe che hanno portato l’Albana – primo vino bianco italiano – alla DOCG nel 1987 e, a seguire, alle modifiche proposte ed attuate fino a quella nel disciplinare con la denominazione “Romagna Albana” , accompagnandoci infine alla decrizione della visione attuale.
Nella parte centrale del libro, interviste a persone che hanno fatto e continuano a fare la storia dell’Albana contribuiscono a far addentrare ancor più il lettore alle vicende e alle ragioni che nel tempo hanno fatto si che questo vitigno fosse – pur se tradizionalmente sempre amato e presente nella Romagna, a fasi alterne, durante tutti questi anni – escluso o valorizzato nel panorama vitivinicolo.
E a tavola? Un capitolo dedicato alle pietanze e agli abbinamenti, dei più goderecci e per tipologia.
In seguito, un elenco dei ristoranti in Romagna in cui è possibile trovare l’Albana e dei bellissimi scatti che raccontano la variegata bellezza delle vigne su territori diversi.
La parte finale è dedicata alle interviste a 44 produttori locali, a mio parere la sezione più bella del volume.
Organizzate in forma di schede, corredate anche da foto, danno un quadro sintetico ma chiaro di ogni azienda permettendo a chi legge di capire lo stile di vinificazione adottato e stimolandolo quindi a andare oltre il libro, a contattare l’azienda per visitare vigna e cantina.
Cosa manca adesso all’Albana per volare alto ed essere accolta da un mercato che già si dimostra sensibile, più critico ed attento rispetto ad un tempo nei confronti di questo lavoro di recupero e di diffusione?
Forse una migliore e più capillare attività di comunicazione della sua ecletticità, dei suoi punti di forza che sono anche quelli che la caratterizzano e la distinguono tra i bianchi d’Italia.
Questo volume è decisamente una solida guida ed un punto di partenza importante per un’operazione corale in cui molti di noi, degustatori, appassionati, studiosi, addetti al lavori, possono dare il loro concreto contributo. Perchè dell’Albana se ne parli e se ne beva, ancora e ancora.
Marchi Vitaliano, Solaroli Giovanni
Albana. Una storia di Romagna
Il Ponte Vecchio 2018
Pagg. 168
€ 15,00